Under 16: La Coppa del Granducato…

Domenica 30 maggio si è svolta a Pontedera la finale per la Coppa del Granducato ed il Vasari under 16 si è aggiudicato il trofeo. Non è l’importanza del trofeo, ne il suo prestigio, tantomeno il valore, è però significativo come questo trofeo è arrivato.
Dovremo ringraziare a lungo i nostri ragazzi, tutti, dal primo all’ultimo perché le 3 partite che hanno portato alla conquista di questa coppa sono il riassunto di anni di lavoro,

io preferisco dire “anni di divertimento”.
Sono state 3 partite in cui il Vasari Under 16 ha dimostrato valore tecnico, tenuta atletica, capacità tattiche e soprattutto tanto cuore, davvero tanto cuore. Il primo dei 3 incontri è contro il Firenze 81, squadra forte, tenace, tecnicamente preparata, sicuramente di livello superiore… Il Firenze infatti vince l’incontro ma con soli 3 punti di differenza.

I valori in campo si equivalgono e dove il Firenze è superiore l’Arezzo contrappone il cuore, dove l’Arezzo è più forte il Firenze presenta l’orgoglio. E’ una partita vera, decisamente combattuta e molto bella… peccato non aver potuto giocare tutto l’anno con squadre così, i nostri ragazzi sarebbero cresciuti davvero molto.

Il secondo incontro è con il Bombo, squadra che abbiamo incontrato già due volte in campionato, ad Arezzo abbiamo vinto ma a Firenze ci strapazzarono ben bene. Perdendo con il Bombo in campionato perdemmo “il campionato”, dovendoci accontentare (si fa per dire) del secondo posto. Tornando alla Coppa del Granducato, la partita fu dura da subito e si capì che non sarebbe stato facile. Negli ultimi anni con il Bombo si è venuta a costruire un vero ma sano antagonismo che rispecchia il Rugby, …”in campo nessuna pietà ma al termine della partita siamo tutti rugbysti e chi non lo è capisce che è più divertente esserlo”…, per cui nessun rancore ma tanto rispetto.

Arriviamo così alla finale con il Livorno Speranze Bianco Verdi, altra squadra d’elite e noi un po’ timorosi ma anche certi del nostro valore e soprattutto carichi di desiderio.

La partita è una partita vera, maschia e il primo tempo dopo fasi alterne si chiude sullo 0 a 0. Il risultato la dice lunga ma noto una tranquillità nei nostri ragazzi che mi fa percepire che avremmo conseguito il nostro obiettivo. Il Livorno da sempre è una formazione, di carattere che non molla mai e dopo numerosi tentativi riesce a scardinare la difesa aretina e segna una meta nel mezzo dei pali. Tutti aspettano una facile trasformazione che invece viene sbagliata.
L’Arezzo a questo punto comincia a macinare gioco, guadagna terreno, addirittura perde il proprio capitano che si becca una ammonizione… (coraggio Gabriele… va bene così) siamo in inferiorità ed ecco che proprio quando meno l’aspetti arriva quel guizzo, quell’invenzione che questo sport “di situazione e contatto” ti offre. E’ meta, Luigi, dietro una penetrazione di Daniele, schiaccia la palla al centro dei pali livornesi. Riccardo, il nostro cecchino, pur sentendo la pressione, sapendo che se segna al 99% la partita è vinta, che davvero tutto dipende da quel piccolo e semplice calcio, si prepara la piazzola, pone con cura la palla, prende poca rincorsa, io mi giro dalla parte opposta… neanche fosse il rigore di Grosso ai mondiali del 2006 e…. sento un urlo collettivo, vedo i ragazzi che si abbracciano tra loro è il 5 a 7 per noi. Mancano 3 minuti e non rischiamo nulla, anzi rischiamo di segnare una seconda meta. L’arbitro fischia il termine dell’incontro e finalmente è una serie di abbracci e di gioia, finalmente ci possiamo lasciare andare e si salta in giro per il campo. Lo scorso anno eravamo in finale e non potemmo disputarla, quest’anno il Firenze ci ha regalato questa possibilità (lo ringraziamo) e ci siamo presi la nostra giusta soddisfazione.

E’ festa per tutti, per i ragazzi che hanno giocato e sofferto in campo, per Costantino che ha 3 punti sul sopraciglio, per Luigi che fino al giorno precedente zoppicava, per Samuele che è rimasto a ballare fino a notte fonda. Per Riccardo che da atleta alle 11.30 va a letto per essere il forma smagliante. Per Cezare che partita dopo partita prende sicurezza, per Mister Pecchi che è incaz… nero perché non l’ho fatto entrare (bravo, così si fa… mister Pecchi, ora si che mi piaci). Per il nuovissimo Mirco che ha fatto 4 allenamenti e fa già parte del gruppo.

Per quelli che non ci sono e che hanno perso una bella occasione per gioire. Per tutti davvero, per Capitan Gabriele che spesso si prende responsabilità che non ha dimostrando di essere un’ottima persona prima di un ottimo capitano, per Giacomo al quale chiedo ancora scusa (per quell’episodio che lui ricorda.. chiedo scusa anche ai genitori), per il Condor (padre e figlio) perché entrambi sono la colonna vertebrale della squadra…  E’ festa per Francesco M., GianMaria, Daniele (sicuramente il migliore in campo), per Riccardo C. (al quale auguro di andare molto lontano perché ne ha le qualità prima di tutto mentali), a Riccardo B. perché cresce ad ogni partita. E’ festa per Cosmin che ha cominciato da poco ma già è un componente essenziale, per Alessio che secondo me è quello che è cresciuto di più in questi anni. E’ festa per il Leo che rientra e grazie a lui abbiamo una prima linea imbattibile.
E’ festa per i genitori che hanno sempre supportato e sopportato questo gruppo, che sono sempre stati disponibili, … si è festa per tutti…
E’ festa anche per me, ricordo le amarezze delle sconfitte di 3 anni fa ed oggi, in quest’anno, dopo 25 incontri abbiamo 3 sconfitte, 1 pareggio e 21 vittorie… non sono i risultati che contano ma il fatto che questo gruppo è cresciuto tecnicamente, mentalmente, caratterialmente, fisicamente. Un gruppo che si è rafforzato e consolidato in questi anni e che porterà ancora grandi soddisfazioni a questo Club…
…si… è festa per tutti
Penso che tutto il Vasari possa gioire di questo risultato, significa che è stato fatto un buon lavoro.

Grazie alla società che ha creato le condizioni affinché potessimo lavorare bene, grazie ai dirigenti, Corrado Pasqui prima e Zigo (al secolo Roberto Ligori) oggi. Grazie soprattutto agli allenatori che negli anni hanno contribuito alla formazione di questi ragazzi e di questo splendido gruppo. Grazie a Beppo Camillo, grazie al nostro Piergiovanni Tega, a Francesco Sacrestano, a Beppe Sorrentino ed anche allo scrivente Paolo Casalini (dirmi grazie da solo mi fa un po’ sorridere).

Grazie a tutti i ragazzi, a quelli che hanno giocato, a quelli che hanno giocato meno, a quelli che si sono allenati sempre seriamente e a quelli che lo hanno fatto con meno …. attenzione… grazie davvero a tutti, anche questo è stato un anno memorabile e sono orgoglioso di tutti…

con affetto Paolo……………….