Under 11: torneo Gallinaro San Donà

Quel che non ti aspetti…e che non arriva!
Partiamo da casa con molto entusiasmo per la gita e tutto sommato a cuor leggero per la parte sportiva. Infatti il girone che ci è stato assegnato per noi è un po’ beffardo: Pesaro ( quattro sconfitte su 4 partite, come dire la bestia nera, anzi nerissima ), Mogliano arrivato 8°al Topolino su 64 quadre, San Donà B, Lido di Venezia.
Solo le prime due del girone possono arrivare in finale, le altre dal nono posto in giù. Consci dei nostri mezzi speriamo di piazzarci tra il 9° e il 12°posto. Comunque schieriamo la miglior squadra possibile, con dei sostanziali cambiamenti nei ruoli al fine di creare una pressione più omogenea sui trequarti avversari in modo da non farli giocare. Mettiamo così Capitan Cocchi apertura, Michele Caterpillar primo centro, Francesco Belva Umana secondo centro e super novità Gherardo-Ghepardo estremo. Quest’ultimo è un bell’ azzardo, l’abbiamo provato in allenamento e non ha preso una palla al volo. Ma placca tutto ed è velocissimo. La mischia ri mane la solita, che ha sempre un gran sonno,

ma quando si sveglia son dolori per tutti.


La prima partita per noi è con il Mogliano ed in cuor mio penso che inizio peggiore non poteva andare. Via si parte, a perdifiato, urlo come un pazzo "pressione pressione" e gli orsi gli saltano addosso, li respingono, li placcano anche per le orecchie, non li lasciano giocare e continuano ad aggredirli.
Primo tempo 0 a 0 incredibile! Secondo tempo via, ancora più cattivi, "pressione pressione" rubiamo palla e facciamo meta. L’arbitro non convalida e non dice perchè. Bòòò?!? Ancora "pressione pressione placcccaaa".
Cocchi recupera palla, supera la linea del vantaggio e corre in meta. L’arbitro fischia un fallo e ci dà mischia a nostro favore! e il vantaggio? Giochiamo, loro difendono bene, la palla cade, calcetto basso, ancora calcetto, superata la difesa, Cocchi trattenuto per la maglia cade per terra, per l’arbitro tutto ok. Finisce 0 a 0. Mi mangerei le mani ma mi servono per applaudire i ragazzi.
Bravi, bravissimi ci hanno proiettato in finale almeno per il momento.

Superiamo per 6 a 1 il San Donà B. Il Pesaro da una lezione di rugby al Mogliano per 3 a 1. Nel frattempo il Lido di Venezia fa da salvadanaio a tutti, chi gliene fa 8, chi 13, chi 11. Tocca a noi con il Pesaro e proviamo a giocarcela e a contenere il passivo. Arbitra l’educatore del Mogliano che come tutti quelli della sua società di educatore non ha un bel niente; che sia l’under 7, la 9, la 11, la 13 ai bordi del campo c’è sempre qualcuno che dà di sé un pessimo spettacolo; la 15 poi la figuraccia la farà in finale con tanto di rissa (qui lo dicono tutti, ma proprio tutti che non conoscono la sportività ed io ho solo la sfortuna di constatarlo. Erano forse troppo scarsi  per il calcio? ). Per tre volte Gherardo da estremo di livello prende al volo la palla e la calcia a scavalcare tutti. Purtroppo i nostri in fuori gioco intervengono anziché rientrare. Quel genio dell’arbitro per tre volte fa battere la punizione dal punto dove è stata calciata, vale a dire 30 metri dietro e a ridosso della nostra area di meta.

Prendiamo tre mete così, ne restituiamo due perchè vogliamo proprio passare il turno ma l’arbitro lascia al Pesaro la possibilità di effettuare il calcio d’inizio che noi stiamo ancora rientrando e non siamo schierati così becchiamo altre due mete. Non è che non si possa fare, ma a livello educativo si tende a far ripetere il calcio, sopratutto se a non essere ancora rientrato è l’arbitro, il quale pare sia impegnato a calcolare la differenza mete. Alla fine della partita, per non tirare il collo all’arbitro, io mi arrabbio con il Pesaro e dico ai loro ragazzi che non hanno bisogno di colpirci alle spalle visto che è la quinta volta che ci battono, che noi riconosciamo la loro superiorità e che siamo pure amici. Loro si scusano e noi gli facciamo gli auguri di cuore per la finale. Siamo comunque a pari punti con il Mogliano ma dobbiamo fare più mete possibili al Lido di Venezia. Ne facciamo solo 11(!!!!) e purtroppo non bastano. Per differenza mete loro vanno avanti e noi andiamo a giocarci i posti che avevamo preventivato ma con un grande amaro in bocca.
La domenica abbiamo un girone che comprende il Bergamo, Il Fiumicello e il Bassano. Siamo abituati a ben altro ma purtroppo entriamo in campo solo virtualmente (maledette PlayStation) e facciamo talmente schifo che perdiamo 1 a 0 con il Bergamo che senza voler essere irrispettosi è una squadra ben più che abbordabile. Con noi c’è anche Beppo che sprona i ragazzini, li incoraggia e li scuote (Resterà con noi tutta la giornata, salirà sul pulman a salutarci, uno per uno, con le lacrime agli occhi. Abbiamo perso un tesoro e trovato un amico.)
I bambini si stringono in cerchio, sento il capitano che dice facciamolo per Beppo.

Entrano in campo con il Fiumicello, una bella squadra ben disposta e organizzata e d’altronde lo sponsor Ghial sulle maglie la dice lunga. Ma i bambini sono proprio determinati e giocano forse la più bella partita dell’anno, con azioni bellissime, con placcaggi stupendi anche da chi di solito fa un po’ finta di farli, con tuffi a terra per recuperare palla. Finisce 6 a 1 tra gli abbracci e i saluti.
Rimane il Bassano di cui conosco gli educatori perchè ho giocato contro tanti derby vicentini. Mi raccontano di quanto sia dura nel vicentino, delle retrocessioni nonostante gli stranieri  in campo e mi dicono che bisogna lavorare sui vivai e sulle scuole, che oggi magari una squadra è in C ma domani se ha un buon vivaio…
Hanno tre giocatori under undici che sono grandi come il nostro Cico (il capitano della prima squadra) e non lo dico per scherzare. Mi viene in mente che c’è stata l’Adunata degli Alpini a Bassano e penso che se ne sono mangiati uno a testa. Vincono loro di una meta di differenza e sinceramente per noi 10° o 11°poco importa tanto che la meta del vantaggio viene concessa dall’arbitro nonostante la palla sia vistosamente caduta in avanti al momento di schiacciarla e noi ci scherziamo pure; quel che rode è l’aver rotto un "piccolo incantesimo" e il dispiacere che il Mogliano i concentramenti li fa altrove…
A proposito di bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto: siamo arrivati 11° ma nel girone avevamo la prima e la seconda classificata. Il rugby è proprio strano. Sugli spalti siamo seduti accanto ai Pesaresi. Durante la finale perdiamo la voce ad urlare “Pe-sa-ro, Pe-sa-ro.” Siamo noi a far più casino di tutti, i nostri genitori che esultano ad ogni meta del Pesaro sul Mogliano. Che figata! Lo Stadio di San Donà è fantastico, pieno zeppo con le gradinate verticali sul campo.
Ci godiamo anche la lezione che l’under 15 del Tarvisium con 7 innesti del "mio" Vicenza impartisce al Mogliano.
Come dire Davide contro Golia.
Ho come una visione: e se il rugby quello che conta veramente fosse quello delle giovanili e della propaganda? E se chi gioca in prima squadra in realtà è perchè è fuori età per le giovanili e non è ancora abbastanza "vecchio" per godersi il vero spettacolo che il rugby offre a noi poveri cialtroni…?
Il problema è che il bicchiere, anzi i molti bicchieri ora li abbiamo svuotati nel terzo tempo in quella meravigliosa "sagra" che magicamente si crea intorno ai tornei…Noi lì siamo arrivati sul podio con il nostro porchettone a pari merito con le cozze gratinate e le salsicette saltate delle tavolate a fianco. Una vera "ZINGARATA"!!! 
La stagione purtroppo è finita. Questo il riassunto in numeri a testimoniare la costanza e la qualità dei ragazzi e l’impegno dei genitori e degli accompagnatori che grazie al loro contributo hanno reso possibile tutto ciò:
65 partite giocate
39 vittorie
12 pareggi
14 sconfitte
2°posto torneo Serboli
3°posto torneo Denti (Prato)
2°posto torneo Città di Benevento
4°posto torneo Borelli (Firenze)
11°posto torneo Gallinaro (San Donà)
Un grazie di cuore a Marcello Panarese e Gabriele Giannoni per l’enorme aiuto in campo, i consigli, le pacche sulle spalle, gli occhi lucidi, e le bevute che ci siamo sparati e su questo ultimo punto so che abbiamo margine per migliorare!
Un pezzo del mio cuore se lo portano via i ragazzi che passano dall’under 11 alla 13 e che mi hanno concesso l’onore di allenarli regalandomi enormi emozioni e tantissimi flash-back.
Ricordate ragazzi: ORSI SI NASCE, CHIMERE SI DIVENTA.
Restate uniti, giocate per i compagni e per la maglia. A testa alta e cuore in mano. Ci ritroveremo più avanti.

Stefano Carraro